venerdì 3 ottobre 2008

CRISI E NUOVE REGOLE di Luigi Guiso 02.10.2008

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CRISI E NUOVE REGOLE
di Luigi Guiso 02.10.2008

Nel dibattito in corso sulla crisi si intersecano e si confondono due piani:

a) Le misure da adottare per evitare che la crisi di fiducia tra banche dilaghi in crisi di fiducia verso le banche;
b) Le misure da adottare per migliorare la regolamentazione dei mercati alla luce di quanto imparato dalla crisi. Le prime misure sono il problema dell’oggi e non vi è moltissomo tempo per dibattere sui dettagli. L’approvazione in seconda battuta del Piano Paulson da parte del congresso risponde a questa necessità. Approvato il piano e rassicurati i mercati sulla sua implementazione vi è uno spazio per meglio definirne alcune modalità, ma questo spazio è contenuto nel tempo. Se anche l'Europa riuscisse ad adottare misure analoghe in tempi ragionevoli le chance di successo nel bloccare la crisi si accrescerebbero di molto.
Vi è invece molto più tempo per rivedere i meccanismi di regolamentazione, negli Stati Uniti e in Europa, per correggerne i difetti che si sono manifestati durante la crisi. Qui il tempo disponibile occorre prenderlo tutto per pensare accuratamente cosa fare. Vi sono tre ragioni per questo:

1. Qualunque nuova regolamentazione non serve a fermare la crisi in atto ma a prevenire quelle future; il suo successo dipende da una buona comprensione di cosa non ha funzionato negli strumenti di regolamentazione disponibili.
2. La storia insegna che la reazione alle crisi è l’iper-regolamentazione del mercato. Accadde dopo la Grande Depressione con una severa repressione finanziaria e il costo è stato molto elevato (pensiamo alle quotidiane lamentale degli imprenditori italiani sulladifficoltà di ottenere finanziamenti dalle banche).
3. Non abbiamo solidi principi guida sul disegno e il dosaggio della regolamentazione dei mercati finanziari; la regolamentazione è guidata dall’esperienza e dagli sviluppi empirici. Sappiamo però anche che una regolamentazione lasca espone a instabilità finanziaria; ma anche che la regolamentazione che elimina le crisi elimina anche l’economia. Il giusto dosaggio richiede un’accurata ponderazione.

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