lunedì 6 ottobre 2008

Un inizio di settimana ancora difficile. I ministri Ue si riuniscono in Lussemburgo di ALBERTO D'ARGENIO

Crisi, la mossa della Germania "Lo Stato garantirà i risparmi" - economia - Repubblica.it
ECONOMIA

Il governo tedesco mette la garanzia sui depositi privati. Tremonti: "Siamo alla fine del principio". Attesa per l'Fmi. Crisi, la mossa della Germania: "Lo Stato garantirà i risparmi"
Un inizio di settimana ancora difficile. I ministri Ue si riuniscono in Lussemburgo
di ALBERTO D'ARGENIO


BRUXELLES - Anche la Germania decide di garantire con denaro pubblico i depositi dei suoi risparmiatori. La scelta di Berlino segue quella già fatta da Irlanda e Gran Bretagna ed è in linea con le indicazioni emerse ieri al G4 di Parigi. Tanto che entro poche settimane le garanzie sui depositi verranno ampliate in tutta l'Unione europea, dove verrà alzata alzata la soglia minima di 20 mila euro.

In sostanza un messaggio da mandare ai cittadini per evitare la fuga dalle banche che entrano in crisi e il conseguente panico dei mercati. Ma conti correnti a parte, a Berlino si vivono ore di grande tensione. Saltato il piano da 35 miliardi per salvare Hypo Re, colosso dei mutui, il governo è alla ricerca di misure alternative per evitare la caduta dell'istuto che potrebbe innescare un nuovo effetto domino a livello continentale. "Non permetteremo che le difficoltà di un'istituzione bancaria metta in pericolo l'intero sistema", ha assicurato la Cancelliera Angela Merkel, mentre al ministero delle Finanze sono in corso le riunioni per trovare una "soluzione specifica" entro l'apertura dei mercati di lunedì.

Il governo federale pensa anche di punire chi abbia assunto decisioni di mercato sconsiderate, altro punto deciso ieri a Parigi per evitare che in futuro i manager della finanza, attratti da bonus e stock option, prendano forti rischi per far salire i bilanci piuttosto che agire con strategie più a lungo termine.

Intanto da Milano il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, ha ammonito: "Forse siamo ancora alla fine del principio" della crisi innescata dai subprime. Come dire, ci vuole ancora molto tempo prima di riportare i mercati ad una nuova normalità, che per il titolare di via XX Settembre dovrà essere all'insegna di "un'economia sociale di mercato".

E un'altra domenica fuori dall'ordinario è stata vissuta a Bruxelles, dove il governo sta studiando un assetto definitivo per Fortis, il gigante del credito sull'orlo della bancarotta nazionalizzato esattamente una settimana fa. Dopo che l'Olanda ha rilevato tutte le attività locali del gruppo, ora tocca a Belgio e Lussemburgo decidere cosa fare degli asset presenti nei loro territori. Per ora si cerca un istituto in grado di rilevarli integralmente, si parla di Bnp Paribas, ma in caso di insuccesso anche qui la mano pubblica potrebbe rilevare il 100% di Fortis.

Ma ad essere ancora bollente è anche il caso Dexia, l'altro colosso entrato in crisi settimana scorsa gettando nel panico l'Europa e poi semi-nazionalizzato: il fallimento del salvataggio di Hypo Re ha rimesso nei guai il gruppo franco-belga, molto più esposto verso l'istituto tedesco di quanto non lo fosse nei confronti di Lehman Brothers.

Uno scenario d'insieme difficile quello che si profila all'inizio di un'altra settimana di fuoco sul fronte dei mercati, le cui reazioni al piano Usa (fondo salva-banche) e alle decisioni europee sono tutte da verificare. Lunedì e martedì, poi, sulla crisi torneranno i ministri delle finanze Ue riuniti a Lussemburgo (Ecofin), chiamati a concretizzare le decisioni politiche prese ieri a Parigi da Sarkozy, Merkel, Belusconi e Brown.

Sostegno coordinato alle banche, sanzioni per i manager spericolati, aiuti di stato più facili, nuove regole contabili e per le agenzie di rating dovrebbero essere digerite abbastanza facilmente. A creare problemi tra governi ed istituzioni Ue (Commissione e Banca centrale), potrebbe invece essere la volontà di allentare il Patto di stabilità, quello che impone ai 27 di avere finanze pubbliche sane: già oggi prevede alcuni elementi di flessibilità in caso di crisi economica, ma se le capitali pretendessero un ulteriore ammorbidimento potrebbero entrare in rotta di collisione con Bruxelles e Francoforte.

E grande attesa c'è anche per il check up del Financial Stability Forum presieduto dal governatore della Banca d'Italia Mario Draghi.

Il documento è chiamato a fare il punto sullo stato di attuazione delle raccomandazioni dello scorso aprile per rafforzare la solidità dei mercati e di tutti gli intermediari finanziari, ma si teme possa allargare i numeri sulle perdite delle banche.
(5 ottobre 2008)

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